IL PRIMO SITO ITALIANO SULLE PIANTE CARNIVORE
A cura di Fabio Bernieri.
 
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IL GENERE SARRACENIA
INTRODUZIONE 
Il genere Sarracenia e' il piu' importante e piu' vasto nella famiglia delle Sarraceniaceae. Comprende 8 specie (suddivise poi in diverse varieta') e diversi ibridi naturali. 
La trappola del genere Sarracenia e' in genere costituita da un ascide, il cui bordo ricco di nettare attrae l'insetto che, sovente, scivola all'interno. Le sostanze cerose presenti sulle pareti interne impediscono la fuga della preda che, per via enzimatica e batterica, viene lentamente digerita dalla pianta. 

COLTIVAZIONE 
Tutta la maggior parte delle specie di Sarracenia crescono egregiamente secondo i canoni standard per la coltivazione delle pinate carnivore (vedi PUNTI FONDAMENTALI). 
Il COMPOSTO consigliato per la loro coltivazione e' costituito da 3 parti di torba e 1 parte di sabbia silicea. Il vaso, per una pianta matura, non dovrebbe avere un' altezza inferiore ai 10cm (consgliabile almeno 15cm). 
Il RINVASO dovrebbe essere praticato in primavera o nella prima estate e, comunque, durante il periodo di ripresa vegetativa. 
Un rinvaso sbagliato, cioe' praticato in un diverso perido o con poca attenzione per le radici, potrebbe risultare molto dannoso per la pianta. 
Per mantenere il terreno costantemente umido si consiglia di posizionare il vaso su di un LETTO D’ACQUA, rigorsamente piovana o distillata, di almeno 2cm di profondita’. 
La Sarracenia cresce bene se coltivata sotto il SOLE DIRETTO (a temperature comunque inferiori ai 38C), mediante il quale acquista il suo caratteristico colore. In piena estate puo' essere pero' conveniente posizionarla in mezz-ombra, onde evitare che i forti raggi solari brucino le foglie. 
Nonostante questo, come in genere qualsiasi pianta carnivore, la Sarracenia si adatta bene anche alla coltivazione in TERRARIO, dimensioni permettendo (una pianta si S.Flava adulta puo' superare anche le dimensioni di 80cm). 
Come per le altre piante carnivore occorre non somministrare mai alcun tipo di fertilizzante, il quale potrebbe causare il decadimento delle radici e, probabilmente, la morte stessa della pianta. 
Gli ascidi morti dovrebbe essere regolarmente eliminati, quanto meno per impedire la formazione delle pericolose muffe (soprattutto per le piante coltivate in terrario). 

PROPAGAZIONE 
La Sarracenia puo' essere moltiplicata mediante la "divisone", cioe' tramite la separazione dei rizomi, e attraverso i "semi". 

Il metodo di DIVISIONE va effettuato in estate su una pianta matura (quindi di almeno 5-7 anni) e in buona forma. 
L'operazione e' definita dai seguenti punti: 
1- Estrarre la pianta dal vaso con estrema attenzione. 
2- Ripulire le radici dal terriccio, anche mediante una bacinella d'acqua. 
3- Individuare il gruppo di rizomi piu' facilmente seperabile e, con estrema attenzione, dividere la pianta. 
4- Rinvasare poi le nuove piante ottenute in vasi di eguale dimensione a quella della pianta genitrice. 

La moltiplicazione per SEME e' un operazione assai piu' lunga, poiche' le piante di Sarracenia impiegano diversi anni prima di raggiungere la maturita'. 
L’operazione e’ suddivisa, ovviamente, nella raccolta dei semi e nella successiva semina. 
La Sarracenia non e’ una pianta auto-impollinante, dato per cui occorrera’ provvedere all’ impollinazione artificiale del fiore. 
Questo si effettua facilmente mediante l’ausilio di un sottile pennello, con il quale andremo a raccogliere il polline per poi depositarlo successivamente sullo stigma di un altro fiore. 
Una volta raccolti i semi, essendo questi di tipo "dormiente", occorrera’ procedere con un opportuno periodo di stratificazione, ossia sottoporre i semi a basse temperature per un certo periodo di tempo (almeno due mesi). Il problema viene risolto semplicemente ponendo i semi all’interno di un refrigeratore settato a temperature comprese tra i 5 e gli 0 gradi centigradi. 
Una volta preparati , i semi andranno lasciati sulla superficie di uno strato di torba molto umida, posizionati quindi al sole e, magari, coperti con della plastica trasparente onde conservare maggiore umidita’. 
 

 
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Universita' degli Studi di Pisa
 
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