A cura di Stefano Mosca.
Come preparare torba di sfagno idratata
Mettere la torba necessaria in un secchio. Riempire di acqua distillata
finche tutta la torba non si è bagnata bene. Mescolare il tutto
assicurandosi che tutta la torba si sia bagnata. Lasciare risposare per
qualche minuto. Prendere una manciata di questa torba bagnata, strizzarla
bene con la mano finché non esce più acqua. Prendere questa
manciata di torba strizzata e tritarla finche non diventa molto fine. La
torba è ora pronta all'uso.
Riprodurre la drosera capensis per talea di foglia
Prendere un vaso alto almeno 10cm e riempirlo con della torba di sfagno
idratata senza comprimerla troppo in modo che la torba rimanga soffice.
Scegliere una foglia matura e sana, poi tagliarla il più possibile
vicino al rizoma e posizionarla con i tentacolini verso l'alto sul letto
di torba. Ricoprire lievemente gli estremi della foglia e posizionare il
tutto in una zona poco soleggiata. Naturalmente il vaso va tenuto in un
sottovaso sempre con circa 1cm di acqua distillata. In un vaso si possono
mettere più una talea, facendo in modo che le foglie non siano troppo
vicine. Dopo circa 3 settimane cominceranno a nascere piccole piantine
nella zona dove ci sono i tentacoli. Può accadere che alcune delle
foglie più in basso tocchino la torba e si ingialliscano, non è
un problema grave ma quando l'intera foglia è morta è opportuno
tagliarla per evitare attacchi da parte dei
funghi. Aspettare almeno che la pianta abbia raggiunto un diametro
di almeno 5cm prima di travasarla nel composto tipico delle drosere (2
parti torba di sfagno+1 parte perlite). Il periodo adatto per questa operazione
è la primavera o l'inizio dell'estate.
Riprodurre la pinguicula moranensis per talea di foglia
Preparare il vaso come per la talea di drosera capensis. Scegliere
una foglia matura e possibilmente esterna alla rosetta. Staccarla con le
dita facendo in modo che anche la base bianca della foglia che si trova
vicino al rizoma venga via insieme alla foglia. Posizionare questa foglia
con la parte succosa verso l'alto, sotterrando solo la base della foglia
da dove poi nasceranno le nuove piantine. Dopo circa 3 settimane cominceranno
a nascere le prime piantine. Quando la piantina comincia a crescere la
vecchia foglia comincia a disidratarsi e quando questa è completamente
disidratata è opportuno rimuoverla con molta cura.
Quando la rosetta raggiunge circa 2cm di diametro è opportuno
travasarla in un composto di 2 parti di torba di sfagno e 1 parte di perlite
altrimenti le foglie più basse ingialliscono per il contatto con
la torba. Il periodo adatto per questa operazione è
la primavera o l'inizio dell'estate.
Come stratificare i semi di sarracenie (da un'idea
di Fabio D'Alessi)
Dopo che sono stati raccolti i semi dalla pianta conservarli in bustine
di carta (per esempio in un cassetto). A Dicembre mettere i semi in scatoline
di plastica (quelle usate per diapositive o rollini fotografici) e conservare
in frigo a circa 3°C (non sotto 0°C)
per circa due mesi. Verso i primi di Marzo sono pronti per essere seminati,
quindi preparare un composto contenente 2 parti di torba di sfagno idratata
e 1 parte di perlite (o sabbia silicea). Riempire con questo composto un
vaso (con diametro di circa
5cm) fino all'orlo e poi pressare leggermente il terreno affinché
la superficie divenga uniforme. Spargere una diecina di semi sulla superficie
del composto. Spruzzarli eventualmente con un fungicida come Benlat, Benomyl
o simili. Spolverare la superficie del vaso con della torba secca usando
un colino finche non si forma uno strato di circa 1mm. Questo aiuta a prevenire
fungosi.
Mettere il vaso in un sottovaso con circa mezzo centimetro di acqua
distillata e posizionare il tutto all'esterno in piena luce ed evitare
che l'acqua nel sottovaso finisca. Se la torba secca che copre i semi si
inumidisce e i semi tornano fuori ripetere la procedura col colino. Dopo
circa due mesi dovrebbero spuntare le prime piantine.
Metodo per controllare la bontà dei terreni
con molta torba (da un'idea di Fabio D'Alessi)
Infilare nel terreno circa il 90% di uno stuzzicadenti di legno e lasciarlo
li. Quando si vorrà controllare lo stato del terreno basta tirarlo
fuori e dopo averlo pulito con un pezzo di carta o un panno osservarne
il colore. Se è uniformemente marrone chiaro il terreno è
ancora buono, quindi rimettere lo stuzzicadenti nel terreno. Se è
marrone scuro il terreno è "vecchio" ma va ancora bene, quindi rimettere
lo stuzzicadenti nel terreno. Se è nero o peggio ancora bluastro
e la gran parte dello stuzzicadenti è scura il terreno sta cominciando
a marcire o è già marcio quindi è ora di cambiarlo. |