FAMIGLIA:
Sarraceniaceae
GENERE: Sarracenia
SPECIE: Sarracenia purpurea
ORIGINE: Nord America |
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INTRODUZIONE
La Sarracenia purpurea fu la prima specie di sarraceniaceae
ad essere introdotta in Europa: venne importata per la prima volta nel
1640, in Inghilterra.
Il nome "pupurea" gli fu attribuito, a dispetto di quanto si e' erroneamente
portati a pensare, in relazione al colore violaceo assunto dai fiori.
DESCRIZIONE
Le foglie, come nelle altre sarraceniaceae, formano ascidi, stretti
alla base ed aperti all'estremita'. Il bordo superiore dell'ascidio e'
ricoperto da un sottile strato di una sostanza dolciastra e assai attraente
per gli insetti. L'ingresso e' poi semi-circondato da
un' "ala" rivestita di piccoli pelucchi orientati verso l'interno della
trappola, in modo tale da rendere impossibile la fuga per un eventuale
malcapitato.
Subito sotto all'entrata, le pareti della trappola divengono lisce
e scivolose, grazie alle sostanze cerose secrete, onde condurre rapidamente
la vittima verso quello che sara' il pozzo della sua morte. Nella parte
piu' bassa, infatti, si trova una soluzione acquosa dove, i batteri presenti
e gli enzimi digestivi secreti dalla pianta, digeriranno lentamente la
vittima.
Gli ascidi possono raggiungere anche la lunghezza di 20cm. Il fiore,
che con il suo stelo puo' raggiungere altezze di 40cm, e' formato da una
corolla di cinque grandi petali ovali. Il colore e' generalmente viola
o, occasionalmente, rosa.
RIPRODUZIONE
La pianta puo' essere riprodotta per via sessuale e asessuale.
Nel primo caso, per una fecondazione artificiale del fiore, si dovrebbe
ricorrere ad un piccolo pennello con cui raccogliere da un fiore il polline,
per poi depositarlo nel pistillo di un altro fiore. Data la morfologia
del fiore non dovrebbe risultare difficile riconoscerne le parti.
La riproduzione asessuata puo' avvenire mediante la divisione dei rizomi.
Questo metodo consiste nel dividere il rizoma in sezioni di almeno 2,5cm
e interrarle successivamente nel composto, portando attenzione a non danneggiarne
le radici. Puo' essere conveniente trattarle prima con del funghicida.
Le parti tagliate devono essere interrate sul composto solo in maniera
parziale, lasciandone quindi una meta' all'esterno. Successivamente ricoprire
il tutto con uno strato di circa 1cm di sfagno o torba umida.
COLTIVAZIONE
Composto: Utilizzare una mistura di 4 parti di torba, 2 parti
di perlite ed 1 di sabbia; o, in alternativa, una semplice mistura di 3
parti di torba e 1 parte di sabbia.
Umidita': Posizionare il vaso in un letto d'acqua di circa 2cm
onde consentire una costante umidita' del terreno. L'acqua deve essere
piovana o demineralizzata.
Luce: L' esposizione ideale e' quella solare, necessaria tra
l'altro alla sua naturale colorazione rossastra. Puo' essere coltivata
anche in tarrario ben illuminato.
Temperatura: Generalmente e' meglio non superare i 37C, anche
se la pianta, in condizioni di alta umidita', sopporta temperature piu'
elevate. Durante il riposo vegetativo la temperatura non dove mai scendere
sottozero. |