IL PRIMO SITO ITALIANO SULLE PIANTE CARNIVORE
A cura di Fabio Bernieri.
 
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SARRACENIA PURPUREA
FAMIGLIA: Sarraceniaceae 
GENERE: Sarracenia 
SPECIE: Sarracenia purpurea 
ORIGINE: Nord America
INTRODUZIONE 
La Sarracenia purpurea fu la prima specie di sarraceniaceae ad essere introdotta in Europa: venne importata per la prima volta nel 1640, in Inghilterra. 
Il nome "pupurea" gli fu attribuito, a dispetto di quanto si e' erroneamente portati a pensare, in relazione al colore violaceo assunto dai fiori. 

DESCRIZIONE 
Le foglie, come nelle altre sarraceniaceae, formano ascidi, stretti alla base ed aperti all'estremita'. Il bordo superiore dell'ascidio e' ricoperto da un sottile strato di una sostanza dolciastra e assai attraente per gli insetti. L'ingresso e' poi semi-circondato da 
un' "ala" rivestita di piccoli pelucchi orientati verso l'interno della trappola, in modo tale da rendere impossibile la fuga per un eventuale malcapitato. 
Subito sotto all'entrata, le pareti della trappola divengono lisce e scivolose, grazie alle sostanze cerose secrete, onde condurre rapidamente la vittima verso quello che sara' il pozzo della sua morte. Nella parte piu' bassa, infatti, si trova una soluzione acquosa dove, i batteri presenti e gli enzimi digestivi secreti dalla pianta, digeriranno lentamente la vittima. 
Gli ascidi possono raggiungere anche la lunghezza di 20cm. Il fiore, che con il suo stelo puo' raggiungere altezze di 40cm, e' formato da una corolla di cinque grandi petali ovali. Il colore e' generalmente viola o, occasionalmente, rosa. 

RIPRODUZIONE 
La pianta puo' essere riprodotta per via sessuale e asessuale. 
Nel primo caso, per una fecondazione artificiale del fiore, si dovrebbe ricorrere ad un piccolo pennello con cui raccogliere da un fiore il polline, per poi depositarlo nel pistillo di un altro fiore. Data la morfologia del fiore non dovrebbe risultare difficile riconoscerne le parti. 
La riproduzione asessuata puo' avvenire mediante la divisione dei rizomi. Questo metodo consiste nel dividere il rizoma in sezioni di almeno 2,5cm e interrarle successivamente nel composto, portando attenzione a non danneggiarne le radici. Puo' essere conveniente trattarle prima con del funghicida. Le parti tagliate devono essere interrate sul composto solo in maniera parziale, lasciandone quindi una meta' all'esterno. Successivamente ricoprire il tutto con uno strato di circa 1cm di sfagno o torba umida. 

COLTIVAZIONE 
Composto: Utilizzare una mistura di 4 parti di torba, 2 parti di perlite ed 1 di sabbia; o, in alternativa, una semplice mistura di 3 parti di torba e 1 parte di sabbia. 
Umidita': Posizionare il vaso in un letto d'acqua di circa 2cm onde consentire una costante umidita' del terreno. L'acqua deve essere piovana o demineralizzata. 
Luce: L' esposizione ideale e' quella solare, necessaria tra l'altro alla sua naturale colorazione rossastra. Puo' essere coltivata anche in tarrario ben illuminato. 
Temperatura: Generalmente e' meglio non superare i 37C, anche se la pianta, in condizioni di alta umidita', sopporta temperature piu' elevate. Durante il riposo vegetativo la temperatura non dove mai scendere sottozero.

 
Gentilmente ospitato da:
Universita' degli Studi di Pisa
 
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