FAMIGLIA:
Sarraceniaceae
GENERE: Sarracenia
SPECIE: Sarracenia psittacina
ORIGINE: Stati Uniti (Sud Georgia, Nord
Florida, Sud Louisiana, Missisipi) |
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INTRODUZIONE
La Sarracenia psittacina venne introdotta in Europa nel 1860
ma venne mensionata per la prima volta nel "Gardener's Chronicle", nel
1866.
Il nome scientifico di questa specie - psittacina - deriva dal greco
"psittakos", che significa pappagallo, appunto in riferimento alla sommitta'
ricurva dell' ascide che assomiglia al becco di un pappagallo.
La S. psittacina vive in zone umide, spesso paludose e acquitrinose,
povere di nutrimento. Non di rado capita che la S. psittacina viva
totalmente o parzialmente sommersa dall' acqua (soprattuto nei periodi
di pioggia).
DESCRIZIONE
Gli ascidi della pianta, disposti a rosetta, possono raggiungere dimensioni
fino a circa 30 cm di altezza.
Sono percorsi longitudinalmente da una sorta di "ala" che termina alla
sommita', dove e' poi sistuato l' ingresso dell' ascide, formato da un'
appendice ricurva a forma di becco.
Le piante esposte alla luce solare generano una serie appariscente
di venature rossastre, fino anche a raggiungere un colore quasi del tutto
uniforme.
Gli ascidi sono generalmente molto resistenti e spesso riescono a superare
anche i freddi periodi invernali.
L' ingresso alla trappola e' mediante un piccolo orifizio (di circa
5mm di diametro) posto sulla parte inferiore del becco. L' insetto, una
volta attirato dentro, ben difficilmente potra' riuscirne.
Dato che la pianta spesso vive e si sviluppa sommersa, generalmente
cattura piccoli invertebrati acquatici.
RIPRODUZIONE
La riproduzione puo' avvenire per via sessuale, tramite l' impollinazione
dei fiori, e per via asessuale, tramite talea o divisione.
I semi vanno fatti germogliare in un terreno molto umido, in presenza
di luce possibilmente solare) e a temperature relativamente elevate (dai
18 a 37 gradi Celsius).
Il periodo di crescita necessario prima di ottenere una pianta adulta
e' di circa cinque anni, dopo i quali, se essa rimane in buone condizioni
puo' continuare a vivere per un tempo illimitato.
La riproduzione asessuale per talea avviene prelevando un' ascide (possibilmente
in buona salute e durante il periodo di ripresa vegetativa) staccandolo
con cura ed il piu' vicino possibile alle radici.
Durante lo sviluppo della piante si formano generalmente piu' rosette,
le une vicine alle altre, le quali durante un rinvaso nella stagione di
ripresa vegetativa possono essere accuratamente separate.
COLTIVAZIONE
Composto: In sfagno o torba (possibilmente anche mischiati insieme)
in aggiunta di circa 1/3 di sabbia silicea (onde favorire un migliore drenaggio
dell' acqua).
La pianta dovrebbe sempre essere rinvasata in primavera (durante il
periodo di ripresa vegetativa), altrimenti potrebbe rischiare di soffrirne
o adirittura di morire.
Umidita': Dato che la pianta vive nei pressi di paludi ed acquitrini,
il terreno deve essere sempre costantemente molto umido.
L'acqua deve essere piovana o demineralizzata.
In inverno possibilmente, per simulare le condizioni reali, andrebbe
completamente sommersa in acqua (ovviamente priva di cloro e di calcio,
e possibilmente con un Ph compreso tra 5 e 6).
Luce: L' esposizione ideale e' quella solare, tramite la quale
la pianta riesce a prendere la sua classica colorazione.
Temperatura: Generalmente e' meglio non superare i 37C, anche
se la pianta, in condizioni di alta umidita', sopporta temperature piu'
elevate. |